Nel secondo dopo guerra, Nicolas Stael, nato russo nel 1914 a San Pietroburgo, figlio di un generale zarista, fu costretto all’esilio dalla Rivoluzione Bolscevica. Vivrà prima in Belgio e poi in Francia, dove verrà naturalizzato, diventando quindi francese.
Era l’artista più promettente del secondo dopo guerra, visto come il Pollock europeo, il suo astrattismo fu molto apprezzato negli anni precedenti al secondo conflitto mondiale
La sua formazione si era svolta durante i viaggi in Europa e nord Africa ma la il suo stile cambiò per le emozioni di una sera.
Il 26 marzo 1952, a Parigi, si disputò, in notturna, caso raro per quei tempi, una partita del mondiale di calcio: Francia-Svezia.
La Svezia era rappresentata da dei dilettanti e la Francia dai suoi campioni nazionali. I dilettanti vinsero e Stael trasformò la disfatta francese in ispirazione per una serie di quadri che volevano esprimere il dinamismo della contesa sportiva traducendolo in un suo nuovo stile.
I Footballeurs sono dipinti di piccole dimensioni che vedevano il suo ritorno alla figura nel momento in cui la critica lo indicava l’antagonista di Pollock per il suo astrattismo. La tecnica utilizzata è a spatola e le figure emergono dalla sovrapposizione delle stesure. Se si osserva l’opera Footballeurs qui pubblicata, si può evincere che la stesura sovrapposta delle campiture fu veloce, con la stesura soggiacente ancora non ben asciutta ed è per questo motivo che si nota uno specifico tipo di craquelure nelle aree scure.
L’ispezione solo visiva dell’opera potrebbe, a grandi linee, farci comprendere la successione dei vari strati ma una riflettografia e una radiografia potrebbero svelarci il suo modus operandi. Disegnava la composizione prima di dipingerla? Cambiava idea in corso d’opera? Quali materiali usava? Purtroppo su questo autore non sono note pubblicazioni scientifiche che riportino di analisi diagnostiche utilizzate per lo studio delle sue opere.
Ci auguriamo per il prossimo futuro, così come è stato per Pollock; uno studio delle sue opere tramite radiografia, riflettografia ma anche analisi dei pigmenti utilizzati. Ci piacerebbe che fosse più conosciuto e valorizzato anche il “Pollock europeo”.
Nel frattempo la ministra francese della Cultura, Roselune Bachelot, ha dichiarato che la Francia offrirà ancora asilo politico agli artisti russi che lo richiederanno perché contrari al regime governativo attuale.