Tecniche ad immagine
Ultravioletto Riflesso Professionale, Falso colore UV e Fluorescenza Ultravioletta
UV riflesso & Falso Colore UV
La radiazione UltraVioletta non si riesce a vedere ad occhio nudo, ma l’immagine dell’UV riflesso è molto interessante perché rivela la presenza di ritocchi, stratificazioni di vernice ed aggiunte. Questo è particolarmente utile prima degli interventi di restauro, dal momento che aiuta nel mappare lo stato di conservazione.
Si raccomanda di ripetere l’indagine ai vari stadi dell’intervento conservativo, per monitorare e documentare il trattamento.
L’osservazione di un dipinto sotto i raggi UV è un metodo diagnostico standard dalla scoperta del filtro di Wood negli anni ’20.
Dal momento che materiali pittorici diversi esibiscono una diversa e caratteristica fluorescenza quando esposti ai raggi UV, l’immagine dell’emissione per fluorescenza è utilizzata per identificare e localizzare aree di ritocco o di aggiunta di nuove vernici, cere o colori.
Attualmente, con il nostro esclusivo metodo, è possibile quantificare l’emissione per fluorescenza e ricostruirne il colore indipendentemente dalle condizioni di ripresa. Soprattutto è possibile eliminare la riflessione della luce blu emessa dalle lampade, che comunemente si trova sulle immagini di fluorescenza non calibrate. Questa dominate blu fortemente limita la lettura e rende il metodo molto meno efficace.
Il metodo di acquisizione
Il metodo tradizionale di acquisizione consiste nel puntare la luce UV sull’oggetto e registrare, attualmente con una fotocamera digitale, in passato con una pellicola (in alcuni casi la documentazione è ancora solo disponibile in questo formato), la radiazione visibile, emessa dai materiali sulla superficie dell’oggetto.
Al fine di eliminare la radiazione visibile dispersa presente nello spettro di emissione delle lampade UV, e che si aggiungerebbe all’emissione di fluorescenza, Art–Test aggiunge davanti alle speciali lampade utilizzate, che sono non commerciali, ma studiate appositamente, uno speciale filtro di blocco della luce visibile. Per documentare e analizzare correttamente l’emissione di fluorescenza è necessario conoscere il più precisamente possibile le curve spettrali di emissione, il metodo multispettrale sviluppato da Art–Test, aiuta molto in questa direzione.
Diagnostica UV e possibilità di documentazione
“Fino a non molti anni fa, le fotografie UV sono state l’unico modo possibile per documentare l’emissione di fluorescenza e in alcuni casi questa è ancora l’unica documentazione disponibile. Tuttavia tali immagini non consentono di quantificare l’emissione e riprodurre fedelmente il colore, ma limitano le possibilità di identificare i materiali pittorici, di confrontare l’emissione di fluorescenza di diverse opere d’arte, acquisizioni fatte in tempi diversi e/o con dispositivi diversi.
Il metodo sviluppato da Art–Test consente di superare questi limiti attuali. È ora possibile, con una telecamera CCD calibrata, documentare la quantità di luce UV utilizzata. Con il sistema multispettrale si può avere una resa cromatica accurata e ottenere il profilo spettrale dell’emissione di fluorescenza. Ciò consente una migliore identificazione dei materiali e della loro età.
L’emissione di fluorescenza di materiali organici è stata ampiamente riportata e documentata. Tradizionalmente, era comune fare riferimento all’emissione di fluorescenza descrivendone il colore. Ad esempio l’emissione di fluorescenza della gommalacca è stata descritta geniricamente come “arancione”.
Tuttavia, è chiaro che non è possibile essere precisi e quantificare la fluorescenza in questo modo. Per documentare e analizzare correttamente l’emissione di fluorescenza è necessario conoscere il più precisamente possibile le curve spettrali di emissione e considerare l’invecchiamento e l’interazione con i materiali sottostanti.